Submitted by paolo.dalloglio on Fri, 08/19/2011 - 18:11
Paolo Dall’Oglio
Tre letture dei lineamenta
per il Sinodo dei Vescovi sulla
Nuova Evangelizzazione (NE) per la trasmissione della fede
Che i Sinodi dei Vescovi siano preparati da una larga consultazione ecclesiale, che potrebbe coinvolgere i cristiani a tutti i livelli e in tutti i loro ruoli, è di per sé estremamente significativo e promettente. E’ con questo spirito di partecipazione e di comunione che ho letto e riletto i lineamenta e in queste pagine comunico le mie riflessioni, che spero risultino costruttive anche quando non sono riuscito a dominare una certa passione polemica; non l’ho censurata perché vorrei che dicesse quanto mi stanno a cuore queste problematiche dalle quali dipende il futuro della Chiesa e del suo servizio del Regno.
Submitted by jens.petzold on Wed, 06/22/2011 - 11:13
Volevo scrivere questo piccolo testo per la domenica delle palme, però in questo periodo qui in Siria non è mica facile concentrarsi. Siamo in un periodo di speranze e, certo, anche di paure. Dove ci porta la storia? Sono sicuro che siamo all'inizio di un gran movimento d’emancipazione del mondo arabo, islamico e quello che abbiamo nominato con arroganza il “terzo mondo”. Siamo anche in un momento di cambiamento importante nell’esercizio della responsabilità internazionale. Questo richiede una revisione critica e una correzione delle nostre convinzioni e di decisioni politiche.
Submitted by paolo.dalloglio on Tue, 03/08/2011 - 23:14
I commenti che qui presento si basano sulle riflessioni fornite dalla Comunità Monastica di Deir Mar Musa el-Habashi in Siria ai Lineamenta preparati per la Speciale Assemblea del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, che io ancora considero molto importante, anche dopo la pubblicazione dell’ Instrumentum Laboris, che presento qui, insieme al testo che ho scritto sulla base delle mie impressioni su quest’ultimo, dopo le nostre discussioni a Londra.
Submitted by paolo.dalloglio on Tue, 03/08/2011 - 18:21
È stato il mezzo televiso quello che ha permesso di valorizzare appieno la decisione di Giovanni Paolo II di togliersi le scarpe per visitare la Grande Moschea degli Omayyadi a Damasco. Traversata faticosamente la navata, le cui volte sono ancora sostenute dalle colonne dell’antica Cattedrale di Giovanni Battista, il Papa si è finalmente potuto raccogliere in silenzio, in preghiera, presso il memoriale in cui si conservano le reliquie del Precursore.