Appello siriano

18 Luglio 2011

Carissimi amici,

In quest’appello chiediamo, in crescendo d’importanza, denaro, impegno e preghiera.

Tuttavia vorremmo, per cominciare, mettervi in situazione.

Salendo al monastero ieri notte, un monaco portava sulle spalle, come un sancristoforo, un bimbo di due anni e mezzo, tenendogli le mani. Viene a stabilirsi al monastero, con la sua mamma incinta e tre sorelline: è come vincere a tombola, anche se la vita dei gatti del monastero è meno facile. È un caso particolare della situazione del paese. Quante famiglie in difficoltà in questo momento!

Alle preoccupazioni sull’incolumità fisica dei familiari siriani dei nostri monaci e monache si aggiunge l’angoscia diffusa d’una crisi economica galoppante ancora più grave per il settore turistico completamente in crisi.

Fino a Pasqua siamo stati assediati da centinaia di visitatori … Stasera abbiamo ricevuto una turista cinese guardandola un po’ come una marziana. Per altro verso, sono numerosi i giovani, più delle volte poveri in canna, che vengono a partecipare della nostra vita per reagire col lavoro e la preghiera al rischio della depressione da stress che tutti ci minaccia.

La situazione politica resta impantanata. Una parte della popolazione si è radicalmente sbilanciata verso il cambiamento soffrendo perdite umane e costretta a volte a rifugiarsi altrove. Un'altra parte della popolazione è stata coinvolta, innanzi tutto moralmente, nella deriva della repressione, piange anch’essa i suoi morti, s’affligge per i feriti e in generale per una situazione che sempre più appare compromessa. Questa società non ha nel sangue la non-violenza. D’altronde, questo sistema di stato non è gandhianamente che si è conservato per quarant’anni. Ci vuole un miracolo perché il cambiamento si faccia pacificamente. Siamo in tanti qui in Siria a invocarlo sui due fronti: quello dell’innovazione e quello della conservazione, accomunati da un sentimento patriottico-religioso che ci fa dire : “la Siria, è Dio a proteggerla” !

Lo spazio della mediazione sta crescendo. Delle riunioni importanti d’una parte dell’opposizione sono state autorizzate e un dibattito comincia a prender forma. A questo si attacca la volontà popolare di non sprofondare nella guerra civile e nella frantumazione dell’unità nazionale. Continuare a vivere normalmente è un po’ il nostro modo di resistere e di voler traversare il guado verso una società più umana.

denaro

In questo momento stiamo cercando di raccordare definitivamente le condutture della fogna. Abbiamo anche corretto la strada d’accesso per le persone in difficoltà e presto potremo accogliere le convivenze delle comunità di assistenza agli handicappati “Fede e Luce”.

Nei due monasteri di Mar Musa e di Mar Eliyan, i progetti relativi alle nostre attività di sviluppo, di dialogo, etc., finanziati da diverse agenzie, sono o in via di conclusione, o bloccati a causa della situazione politica, o avanzano difficilmente. In generale siamo poi bravissimi a spendere di più del previsto pur cercando di risparmiare su tutto!

La comunità monastica cresce e, contando i postulanti, siamo a sedici persone. Nel settore uomini stiamo terminando la costruzione di cinque stanze individuali e d’un grande serbatoio d’acqua in muratura. Contando sul ritorno dei turisti, dopo che il clima politico si sarà rasserenato, avremo così più spazi per ritiri spirituali personalizzati e per i membri della comunità.

Nota divertente : abbiamo messo un po’ d’acqua nell’invaso della nostra diga e siamo andati a salvare i pescetti d’un lago artificiale che s’andava seccando sperando di disporre presto d’una maggiore quantità di fosforo nella dieta domestica.

Cresce l’attività casearia nelle infrastrutture completamente rimodernate e ci sforziamo di non interrompere quella ambientale incoraggiati anche dall’interesse della popolazione locale.

Tuttavia, il fatto nudo e crudo è che l’assenza di turisti ci mette a rischio di bancarotta. Se le cose andassero avanti così, tra poche settimane saremo incapaci di sostenere gli oneri relativi ai nostri collaboratori laici: fatto gravissimo sul piano umano e anche su quello delle capacità e delle conoscenze accumulate negli anni. Alla fine, anche la vita della comunità monastica diventerebbe molto difficile, per non parlare delle famiglie bisognose che aiutiamo regolarmente.

L’attività casearia, ammesso e non concesso, che riuscisse ad avere un immediato successo di pubblico, ben improbabile in una situazione di recessione drammatica, sarebbe insufficiente a coprire le spese.

D’altra parte, desideriamo che il cantiere per la costruzione delle case per le giovani famiglie della parrocchia a Nebek avanzi senza interruzioni, seppure a rilento, per porre un segno di speranza in controtendenza e venire incontro al bisogno di futuro dei giovani.

Da ultimo vorremmo sottolineare il nostro impegno nella prospettiva d’iniziare una fondazione a Suleimanie, nel Kurdistan iracheno … ma già l’andare e venire per esplorare e programmare non è che sia gratis!

Di qui con semplicità la richiesta di denaro. Per favore, mandando per noi i vostri aiuti alla fondazione Magis dei Gesuiti italiani, non dimenticate di specificare la causale: Deir Mar Musa.

impegno

Cosa possono fare gli Italiani per il successo del movimento arabo del 2011. Certamente le situazioni sono diverse e così pure le possibilità d’intervenire. Se però le ONG contano solo sull’aiuto finanziario pubblico nazionale o europeo non ci saranno fondi sufficienti. Occorre incoraggiare la voglia di partecipazione efficace di tante persone che hanno delle disponibilità. E’ spesso eccessivo l’attaccamento a oggetti non necessari nelle nostre case … Fa un gran bene ai nostri cuori esercitarci nel distacco in vista della solidarietà!

La prospettiva da sostenere è quella della maturazione d’una società civile solidale ed equilibrata (microcredito, piccole cooperative di servizi, trasformazione dell’agricoltura da quella dello sfruttamento del terreno a quella dell’amicizia con la terra, etc.). La stabilità della democrazia avrà bisogno di fonti rinnovabili d’energia … In questo senso, il nostro sogno d’alimentare a energia solare uno dei pozzi del monastero potrebbe avere un significato che va ben al di là del risparmio sulla bolletta dell’elettricità realizzabile.

C’è evidentemente un livello più politico d’impegno e questo sarà diversificato secondo la storia e la situazione di ciascuno. Però ci sembra da sottolineare l’urgenza che la solidarietà mediterranea si esprima in un reticolato d’iniziative da amministrazioni locali ad amministrazioni locali. Il successo delle rivoluzioni dipende anche dal successo di questo occuparci gli uni degli altri.

A livello dell’opinione, bisognerà consigliare d’evitare due estremi : il primo è quello d’un certo massimalismo democratico che non si fa carico delle lentezze concrete delle evoluzioni locali e quindi rischia di favorire la violenza, magari poi meravigliandosi e pentendosi d’aver involontariamente sostenuto degli slittamenti verso autoritarismi confessionali, islamici o altro. L’atro rischio, speculare al primo, è la pratica d’una specie di relativismo folklorico per giustificare le arretratezze più scandalose e i connessi profitti commerciali.

Invece lo “sperar bene”, fomentando delle spirali evolutive virtuose, è una logica che deve diventare tanto mediterranea quanto globale. L’auspicio è che l’Italia, che va liberandosi dal populismo tivucratico, sia capace d’esprimere una diplomazia dell’amicizia non pelosa che alla fine è quella che produce il più largo e duraturo benessere.

Per il bene della Siria abbiamo bisogno di diplomatici che possano concorrere con idee, progetti, esempi ed esperienze ad adiuvare la realizzazione d’una democrazia di natura consensuale che sappia proteggere i diritti delle minoranze religiose, etniche e ideologiche senza umiliare le maggioranze. La condizione è che il riferimento alla maggioranza non sia univoco e quindi non sfoci in una dittatura del gruppo dominante. La politica e la diplomazia italiane dovranno anche evitare di proiettare sulle società arabo-musulmane un desiderio di società laica rimasto qualche volta insoddisfatto a casa.

preghiera

Denaro, impegno e … preghiera! Perché proprio nei momenti più difficili la trasparenza del mondo non svanisca intrappolandoci nelle logiche di facciata e di superficie. La vita devota mostra la sua coerenza proprio in occasione delle grandi crisi.

Vi proponiamo dunque di trainare assieme, con gomene spirituali di desiderio di bene, il barcone della storia tra le rive di questo canale di spiritualità e di civiltà che costituisce la valle mediterranea. Come un sol uomo, ci adoperiamo per far avanzare l’evoluzione del mondo secondo aspirazioni umano-divine. Alleniamoci attraverso la veglia e il digiuno, la partecipazione al Ramadan ormai prossimo, l’andarci a cercare qualche messa superstite al mattino presto, il non rinunciare facilmente alla celebrazione domenicale, il non vergognarci di mettere il Vangelo bene in vista, e soprattutto d’aprirlo e leggerlo assieme in casa, o con la testa sul cuscino …

Dio, che vuol proteggere la Siria, ha certamente bisogno di questo concorso. Le persone spirituali lo hanno sempre saputo: l’occuparsi d’elevare la propria anima nella Comunione dei Santi sposta in modo molto concreto gli equilibri d’una generazione, in un tempo e uno spazio particolari, nell’orizzonte del Regno.

Un'ultima nota: in una lettera alla sorella Margherita, paralitica, il Padre Teilhard de Chardin le riconosce un primato nell’efficacia relativa all’evoluzione spirituale del cosmo, mai disancorata dalla materia. Questo per chiedere, per coloro tra noi che sono feriti nell’animo e nel corpo, la grazia di voler fondere catene di paziente solidarietà che tirino a buon fine il dramma odierno.

Affetto e gratitudine nel Signore,

la Comunità del Khalil

Conto Corrente Postale 909010

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Destinatario: MAGIS Movimento e Azione Gesuiti Italiani per lo Sviluppo, via degli Astalli, 16 - 00186 ROMA

Per favore indicare chiaramente la causale: “Deir Mar Musa”

 

Per bonifici bancari:

CIN: Y - ABI: 03069 - CAB: 03200 - C/C: 100000509259

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BIC: BCITITMM

Destinatario: MAGIS Movimento e Azione Gesuiti Italiani per lo Sviluppo

presso INTESA-SANPAOLO SPA

Via della Stamperia, 64 - ROMA, Italia

Per favore indicare chiaramente la causale: “Deir Mar Musa”

 

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