Maledetta Terra Santa


Papa Benedetto viene qui in Maggio. Quando venne Giovanni Paolo tutti stavano col fiato sospeso sperando in chissà quale miracolo. Era il giubileo del 2000. Poi scoppiò la seconda intifada, poi venne l’undici settembre, poi cominciò la guerra mondiale contro il terrorismo … ed infine Gaza. Pochissime sono oggi le illusioni politiche, con le parti contrapposte bloccate su posizioni radicali e le colonizzazioni in Cisgiordania in rigoglioso sviluppo!
Qui in Siria sembra strano a molti che l’anno paolino non abbia consigliato di venire in visita al terzo luogo dove è apparso il Signore risorto, dopo la Giudea e la Galilea, sulla via di Damasco. È pure qui Terra Santa!
Nell’ultimo vertice arabo in Qatar si è ripetuto che la causa palestinese rimane essenziale e che il dovere sacro di liberare Gerusalemme dall’usurpatore riguarda personalmente ogni musulmano. Ci si chiede come mai allora gli istriani si siano abituati, i polacchi e i tedeschi pure, i sudafricani abbiano fatto la pace, ecc. Perché la grande nazione araba non si assorbe i suoi palestinesi lasciando questo pezzetto di terra dal Mediterraneo al fiume Giordano al popolo ebraico che ha tanto sofferto? Non è in fondo la loro Terra Santa? Farla finita con questo conflitto ci metterebbe tutti l’anima in pace! Guariremmo da qualche grave senso di colpa ed anche per gli arabi si aprirebbero orizzonti più sorridenti … Si, gli arabi ed i musulmani si ostinano a dire che a perseguitare gli ebrei sono stati gli europei e non loro. Però tutto quest’odio di oggi una radice pure ce la deve avere, magari coranica … Lasciando libero corso a qualche coagulo antisemita più o meno conscio, e lasciando da parte l’importanza della Terra Santa per musulmani e cristiani, si potrebbe pensare che raggruppare gli ebrei tra il fiume e il mare potrebbe anche essere una soluzione, così smettono di fare le vittime e di farci sentire così male!!
Nei giorni scorsi ho partecipato ad un seminario alla Facoltà di Relazioni Internazionali dell’Università del Kalamun, qui vicino, per discutere con una delegazione americana di cristiani evangelici. Gli è stato detto che la Siria è pluralista, che è tanto impegnata nella resistenza quanto nella costruzione della pace, che l’antisemitismo non fa parte della nostra cultura e che si spera che finalmente gli americani e gli europei possano decidersi a fare coraggiosamente il necessario perché siano attuate le decisioni dell’ONU per la costituzione dei due stati, restituendo agli arabi Gerusalemme Est, oltre naturalmente il Golan siriano. A questa specie di lettera agli americani, m’è parso utile aggiungere, in quanto religioso, che sarebbe opportuno rammentare ai cattolici e ai protestanti filo sionisti ed ai loro amici israeliti d’oltre oceano che la Terra Santa è maledettamente santa anche per noi, cristiani arabi e musulmani. Sui motivi si può discutere teologicamente e sarà utile farlo, ma in definitiva sono questioni che hanno a che fare con fedi rivelate, che le arti umane, senza Spirito Santo, non sapranno armonizzare.
Ho concluso lanciando un “siamo tutti pronti a morire per Gerusalemme!”, che mi ha lasciato poi l’amaro in bocca. Mi arrovello a chiedermi se davvero questa terra meriti d’essere considerata santa, visto che sembra raccogliere tutte le maledizioni e moltiplicarle. Se è la giustizia che rende santa tutta la terra e se l’ingiustizia non ne santifica alcuna, allora Palestina–Israele è uno scandalo che porta a dubitare di Dio e della sua benedizione.
Il Papa viene a predicare la pace e il perdono e ripete che questa terra è santa a causa dell’essersi Dio compromesso in una storia d’alleanze personali con Abramo, coi profeti, col Messia. Anche con il Profeta dell’Islam?
Noi figli siamo ovviamente gelosi gli uni degli altri e ci combattiamo a vicenda! Tuttavia, ciò non è una buona ragione per disprezzare la comune eredità! Proviamo a riflettere: immaginiamo un mondo senza Terra Santa, abitato solo da dèi di leggere e mutevoli moralità … dove in fondo l’ultima parola è sempre quella del più forte, del più atomico, del più tecnologico, o del più feroce … sarebbe ancora peggio! Saremmo tutti orfani della speranza.
Questa Terra Santa contesa, e allergica ai compromessi secolari, ci vaccina dalle nostre sacre onnipotenze. Il nemico ci fronteggia armato della divina promessa e mette in scacco la nostra divina vocazione. L’ideologia dell’elezione, seppur per grazia, unita alla forza delle armi, porta all’occupazione fondamentalista della terra. La spartizione della terra è considerata sacrilega. La condivisione contro natura.
Di nuovo ci vien chiesto che bisogno c’è della Terra Santa? Non basta cercare la giustizia per tutto il mondo, fosse pure a tastoni?
La Terra Santa risponde che la giustizia viene dal Cielo, che è donata, che accade in un combattimento tra Dio e l’uomo nel e per lo spazio sacro, in vista d’una benedizione. Il possesso della terra non è di per sé benedizione. La violenza e il sopruso ne fanno lo spazio d’una maledizione. Tuttavia non ci si può rassegnare all’esclusione!
Preghiamo allora per il pellegrinaggio del successore del discepolo Pietro. Questa terra d’alleanza sia la patria della speranza nel Dio dell’ospitalità, della giustizia oltre la giustizia.
La lotta per la terra resta sacra, ma è solo nella grazia della sconfitta che in Gerusalemme saremo consolati.

 


© FCSF - Popoli

Questo Articolo era pubblicato nella edizione di gennaio 2008 della revista popoli

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